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210414 ore 153017

SOPPESIAMO LE PAROLE, DRIBLIAMO IL MOMENTO DEL BISCHERO

Perché le abbia scritte in rete queste parole, poi cancellate dopo poco tempo, sperando che nessuno le abbia lette, non lo so di preciso neanche io (andiamo bene): "...allora speriamo che un losco figuro dal grilletto facile inventi...". Ma perché le ho scritte? Cerchiamo di capirlo insieme.

Forse perché cariche di suggestione che volevo regalare, come lo è per esempio la parola Jukebox per il mio amico Cuccea (da lui però, come dalla maggior parte di noi italiani, pronunciata erroneamente giùbox e non gikbox)?

Forse perché non è mai esistita e mai esisterà persona in questo mondo esente da una qualche più o meno grande stupidaggine, come dicono gli amici toscani esente cioè dal "momento del bischero"?

Forse per evidenziare che lasciarsi sfuggire non agevolandola, anche una sola buona idea su un milione, pallida o colorita che sia, potrebbe produrre eventi negativi, considerando che ovviamente queste importantissime lucciole non necessariamente possono accendersi solo nelle teste di gente acqua e sapone al di sopra di ogni sospetto ma anche nelle menti di persone poco raccomandabili e appunto con brutte facce che comunque, offrendo le loro proposte al mondo, il mondo stesso commetterebbe errori inspiegabili a non accoglierle per salvarsi, come fece l'Occidente anni indietro, rifiutando quella di Bin Laden che voleva trattare per una pur non facile pace?

Forse per la mia vena di scrivere racconti western?

Forse perché il mondo della mala, pur coscienti della sua pericolosità, stranamente ci attrae, ne subiamo il fascino, vedi importante società di scommesse che pubblicò tempo fa l'immagine di Scarface (Lo Sfregiato), con vicino la scritta "...sparatorie, gangsters e belle donne...", vedi gli 883 in "L'Uomo Ragno", ecc...?

Comunque sia quella pubblicazione me la sarei dovuta risparmiare oppure l'avrei dovuta effettuare al di fuori di quel tema, in una versione per esempio di storia o canzone in stile country, di copione per teatrini di periferia, ecc..., ecc....

Tutti quindi dovremmo cercare di non creare certe situazioni che all'apparenza potrebbero sembrarci innocue, lasciamo fare enfasi, scena o spettacolo che dir si voglia, a coloro che recitano nel set.

Mi consola ma non dovrebbe, il fatto che a un mio amico, gli hanno addirittura affibbiato "Mafia" come soprannome, volendo però intendere il suo darsi delle arie che a me poi non risulta affatto.

Eppure avevo già costruito in passato un'analoga sciocchezza del genere che avrebbe dovuto servirmi da lezione per non ripetermi, sbagliare è umano ma continuando a perseverare potrei alla fine guadagnarmi la tessera gratuita per entrare a far parte del "Club Dei Cretinetti": una volta, circa 10 anni fa, 2 persone vecchine, moglie e marito, con le quali lavoravo, s'impaurirono scambiandomi per mafioso per queste mie altre parole da censurare: "...quando ero militare a Trapani, ai semafori, più che veicoli passavano pallottole dei calibri più svariati..."; da ciò ne conseguì che qualcuno ai vertici di quell'azienda vitivinicola chiamò a lavorare lì una cintura di karatè, uscita infelice quasi quanto la mia, se non altro per essere stata provocata ma sicuramente di molto superiore a quella di un portiere della Lacus Piana, detto guarda caso "Vecchina", che sul campo della Castiglionese, negli anni 60, su rilancio con un pallonetto malandrino altissimo di un giocatore avversario, gli andò incontro ma, per sua sfortuna, la sfera, dopo avergli rimbalzato sul terreno ad 1 metro davanti a lui, lo scavalcò andandosi ad infilare beffardamente alle sue spalle nella porta sguarnita; ma torniamo a noi: li avessi minacciati, avessi tentato di estorcer loro del denaro, allora sarebbe comprensibile mentre invece li aiutavo quando rimanevano indietro nel lavoro dei filari delle vigne però quella mia frase suonò loro in tal senso e a pensarci bene si può capire, quando il terrore si impadronisce di una persona può fare brutti scherzi, spingendola verso i più inconsulti comportamenti, infatti poi mi resi conto che avrei dovuto prendermela con me stesso e non con loro per quell'abbaglio che li aveva portati a prendere pulcini per rapaci; poi ho dovuto lasciare quel lavoro nonostante che il fattore mi avesse invitato (ma lo fece ovviamente per timore di una qualche mia ritorsione) a restare, per fugare ogni loro dubbio e spero che sia stato poi loro utile per arrivare alla verità.


140214 ore 141613

L'UDIENZA INGANNA

A prima udienza l'ho sentita come una ballata unica, di quelle che non possono passare facendola franca senza essere ghermite, in una rara e sperduta lingua centrafricana di chissà quale selvaggia tribù, scoperta da chissà quale musicale talent scout di gran mestiere mentre invece, in realtà, si tratta soltanto semplicemente di parole inglesi e francesi mischiate insieme ma niente di più; l'immaginazione poi mi ha fatto intravedere dei racconti di chissà quali antiche belle storie ma tutt'altro: i due cantano di uomini polverosi, che ognuno ha il suo stile e alla fine, unendo le due parti di mappa tatuate su ognuno dei loro avambracci, arrivano al dunque, estraendo da 6 piedi sotto terra un forziere pieno di monete d'oro e 2 colt che, amarus in fundo, servono loro per eliminarsi a vicenda, bah, che cosa vorranno trasmettere? Difficile dirlo, ho inviato loro una pergamena con uno dei miei piccioni viaggiatori ma non è ancora tornato e allora interpreto il tutto a modo mio, anch'io nel mio stile, senza tante noiose lungaggini: "Darsi una mano, anzi, un braccio, è la strada da percorrere purché alla fine l'uno non scelga per avidità di annientare l'altro per diventare l'unico manovratore del timone di un veliero ormai giunto in porto". In una canzone quel che conta è la musica ma anche delle parole al posto di altre possono fare la differenza perché sono musica anch'esse, una qualità musicale superiore dipende anche da chi e come è cantata, magari se lo fosse stata da Rino del Gobbo e dal sù nipote Jòse, ritenuti i maggiori responsabili di quest'ultima disastrosa esagerata piovosa stagione, l'avrei percepita sicuramente in modo diverso e, come faccio spesso dicendo "E' un' occasione unica...", avrei spento immediatamente il diffusore e non ne avrei di certo cercato tutti gli annessi e connessi, quindi, fossero chi fossero che importa, lavorare meglio di così non avrebbero di certo potuto, una fetta significativa dell'aumento del PIL, non solo il loro, è di sicuro anche merito di questa gente che spesso fa anche la fame per regalare arte che genera altra arte, en todos los campos con hierba o sin hierba, sia che ci si trovi a Caionquela, Grippiliskieto, Idaho, Dakota o Montana...

Dusty men
♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪SAULE feat. Charlie Winston♪♪♪♪♪♪♪♪♪Uomini polverosi

Just like an old man I play my lonely song♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪
Proprio come un vecchio Suono la mia canzone che parla di solitudine
Just like an old man  I play to get along
♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪Proprio come un vecchio Suono per tirare avanti
I got my own style, you got your own style♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪Io ho il mio stile, tu hai il tuo stile
I got my own style, you got your own style
♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪Io ho il mio stile, tu hai il tuo stile
Au bout du cimetière Dans l’allée tout au fond A six pieds sous terreAlla fine del cimitero In fondo al viale A sei piedi sotto terra
A deux on se morfond Moi j’avais mon style, toi t’avais ton styleA due ci si annoia Io avevo il mio stile, tu avevi il tuo stile
Existe-t-il un autre style? We are the dusty men♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪Esiste un altro stile? Siamo gli uomini polverosi
Nous sommes les dusty men
♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪♪Siamo gli uomini polverosi
Like an old time, like an old time, like an old time song
Come un’epoca passata, come un’epoca passata, come una canzone di un’epoca passata
We are the dusty men Nous sommes les dusty menSiamo gli uomini polverosi Siamo gli uomini polverosi
Like an old time, like an old time, like an old time songCome un’epoca passata, come un’epoca passata, come una canzone di un’epoca passata
Hey toi l’Englishman, enlève donc ton chapeauHey tu l'uomo inglese, togliti dunque il tuo cappello
Qu’est-ce que tu dis man ? Don’t speak my mother tongue
Cosa dici? Non parli la mia lingua madre
Cause moi j’avais mon style, toi t’avais ton stylePerché io avevo il mio stile, tu avevi il tuo stile
Moi j’avais mon style, toi t’avais ton styleIo avevo il mio stile, tu avevi il tuo stile
Poussière tous les deux Poussière tous les deuxPolvere, tutti e due Polvere, tutti e due
Poussière tous les deux Poussière tous les deuxPolvere, tutti e due Polvere, tutti e due
Existe-t-il un autre style?Esiste un altro stile?
Poussière, danse dans la poussière, suis nousPolvere, balla nella polvere, siamo noi
Poussière, danse dans la poussière, suis nousPolvere, balla nella polvere, siamo noi
Poussière, danse dans la poussière, suis nousPolvere, balla nella polvere, siamo noi
Poussière, danse dans la poussière, suis nousPolvere, balla nella polvere, siamo noi
Like an old time songCome una canzone di tanti anni fa

200114 ore 122029
SEDUTA SPIRITICA CON L'ALDIQUA'

Se ci sei batti un colpo: italiano sostenitore di qualsiasi partito, non toccato in positivo, dall'incontro-dialogo Silvio-Matteo, un evento storico strappa lacrime, come quelli di Via Col Vento, Nikka Costa, ecc...,  io dico che non ci sei e anche ammesso che tu ci sia, non credo che tu, battendo, ne sia del tutto convinto... per quanto riguarda noi non battitori, ora poi che ci abbiamo preso gusto, ne vogliamo degli altri, tipo Nunzia-Pierluigi, Beppe-Rosy e così via...

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